BonuSicilia Aree Urbane: nuovo flop in vista?

Molti clienti iniziano già a raffica a chiedere informazioni in merito al nuovo “BonuSicilia”. Ma sarà davvero un contributo o un nuovo flop come quello di fine 2020, di cui abbiamo già parlato (clicca qui e qui) e che alla fine si è tradotto in un aiuto di poco più di 2.000 euro, a fronte dei 35.000 promessi?

Eh, sì: checché ne dicano alcune delle voci che girano al bar (“ammiocuggino hanno detto”, “ho letto su Dr.Google”, “il commercialista del mio amico gli ha già fatto prendere il contributo” e menate del genere), la verità è che dei 5.000 euro promessi, bando alla mano, se ne potrebbero vedere ben pochi! La regola è sempre la solita: il contributo concesso effettivo sarà calcolato sulla base del rapporto tra dotazione finanziaria assegnata a ciascun comune diviso il numero di istanze utilmente presentate. In pratica: ho 2.000 mele e voglio regalarvi 100 mele ciascuno… se sarete in quattro, cinque, undici, diciotto a venire da me, avrete le vostre 100 mele; ma se venite in ottanta, dividerò le 2.000 mele a tutti voi, quindi a ciascuno ne darò 25 (2.000 diviso 80), anche se ve ne avevo promesse 100.

Sicuramente ogni aiuto è accettato e gradito, ci mancherebbe! L’invito però è di non vestire i panni di un contemporaneo Ulisse, lasciandosi attirare dal misterioso canto delle sirene a 5.000 decibel. D’altronde, se il rapporto tra domande e risorse dovesse essere simile a quello del BonuSicilia del 2020 (6-7%), ogni impresa potrà aspettarsi un mirabolante contributo di 300-400 euro. E’ vero che in questo caso è un po’ ristretta, a livello territoriale, la platea dei beneficiari, in quanto la misura non ricopre tutto il territorio siciliano, ma solo alcune aree; ma è pur vero che le risorse disponibili non sono quelle dispiegate per il precedente bonus.

Passiamo agli aspetti più tecnici: il BonuSicilia Aree Urbane sostiene e fornisce liquidità alle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi per compensare la riduzione di fatturato sofferta nel periodo di sospensione della attività durante il lockdown causato dall’emergenza Covid-19.

SOGGETTI BENEFICIARI

La platea di soggetti beneficiari ricalca abbastanza quella del precedente bonus. L’aiuto spetta alle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi (quindi, secondo la classificazione ormai nota, deve trattarsi di aziende con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro).

Requisiti delle imprese:

  • devono essere  costituite ed iscritte come attive alla data del 31/12/2020 e al momento della presentazione dell’istanza, nel Registro delle Imprese presso le CCIAA competenti territorialmente; 
  • devono avere sede legale e/o operativa nei comuni (aree urbane) di Agrigento, Bagheria, Caltanissetta, Enna, Messina, Modica, Palermo e Ragusa. In caso di sedi riferite all’impresa ricadenti su più di uno dei suindicati comuni, occorrerà effettuare un’unica scelta;
  • per ciascuna area territoriale, il codice ATECO prevalente deve essere quello previsto dal bando;
  • devono essere in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali (INPS, INAIL): in poche parole, DURC regolare.

Ci sono poi alcune categorie completamente escluse: liberi professionisti (toh!), iscritti alla gestione separata, lavoratori autonomi dello spettacolo.

CONTRIBUTO E RISORSE DISPONIBILI

Come detto, il contributo a fondo perduto teoricamente previsto è pari a 5.000 euro. Ricordiamo bene che questo contributo è solo teorico, in quanto il contributo concesso effettivo sarà calcolato sulla base del rapporto tra dotazione finanziaria assegnata a ciascun comune diviso il numero di istanze utilmente presentate. 

E quali sono le risorse finanziarie assegnate a ciascun comune? Le risorse disponibili totali sono pari a 25.610.028,88 euro e vengono così ripartite su base territoriale: Agrigento 1.657.000,00; Bagheria 2.278.346,88; Caltanissetta 2.285.000,00; Enna 2.285.000,00; Messina 4.633.808,40; Modica 1.261.667,00; Palermo 7.928.873,60; Ragusa 3.280.333,00.

SCADENZA

Le istanze vanno inviate dal primo luglio al 13 luglio 2021. Il canale si aprirà alle ore 12 del primo luglio, ma non vale l’ordine di presentazione, per cui non è un click-day e non è necessario mandare immediatamente l’istanza. L’importante è inviarla entro il 13 luglio.

L’unico modo per inviare l’istanza, così come avvenuto già per il precedente contributo BonuSicilia, è avere lo SPID (l’identità digitale).

SEMPRE CON VOI

Ovviamente vi supporteremo per l’invio delle istanze. Vi ricordiamo che possiamo anche creare le identità digitali SPID a chi ne fosse ancora sprovvisto.

I nostri clienti, nel caso in cui il loro codice ATECO rientrerà tra quelli agevolabili, saranno direttamente contattati. Chiunque invece può chiederci di verificare se il codice ATECO rientra tra quelli agevolati, tramite messaggio sulla pagina facebook (qui) o tramite mail ad ansollena@studiosollena.it

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