Come di consueto, il 30 novembre è la data in cui scade il pagamento della seconda rata dell’acconto delle imposte (imposte sui redditi, irap, contributi previdenziali, etc); tale seconda rata potrebbe anche l’unica, nel caso di acconti di importo irrisorio.
L’attuale situazione di pandemia da covid-19 ha portato alla previsione di un rinvio per alcuni soggetti, ma la situazione non è del tutto facile: cerchiamo di dipanare la matassa.
Alcuni soggetti hanno la possibilità di differire al 30 aprile 2021 il pagamento degli acconti. Ciò comporterà non solo il vantaggio di non dover sborsare subito il denaro, ma anche quello di avere (a quell’epoca) una situazione molto più chiara in merito ai redditi 2020, potendo pertanto evitare di pagare magari un acconto eccessivo (che poi diventerà un credito in dichiarazione).
CHI PUO’ DIFFERIRE AL 30 APRILE 2021?
Esclusivamente i soggetti “ISA“, cioè coloro che svolgono una attività per la quale sono previsti gli indicatori sintetici di affidabilità (l’evoluzione degli “studi di settore”, per intenderci). Ciò che importa è l’attività esercitata, non la effettiva soggezione agli ISA: ad esempio un soggetto forfetario non dovrà mai compilare gli ISA, ma se svolge una attività per la quale sono previsti gli ISA rientra comunque tra coloro che potrebbero usufruire del differimento di cui stiamo parlando. Così come anche i soggetti che magari non hanno compilato il quadro degli ISA in quanto si trovano in periodo di non normale svolgimento dell’attività: se tale attività è comunque soggetta, allora rientrano tra i soggetti beneficiari dell’agevolazione. Altra condizione è che non bisogna superare 5.164.569 euro di ricavi, in quanto altrimenti non si sarebbe soggetti agli ISA.
L’agevolazione si estende ovviamente (sempre sussistendo anche le altre condizioni di cui diremo a breve) anche ai soci delle società di persone, ai componenti di associazioni professionali, ai collaboratori familiari e via dicendo.
Tutto ciò non vale per i contributi INPS (ad esempio contributi a percentuale di artigiani o commercianti, nonché quelli dei soggetti iscritti alla gestione separata), i quali mantengono la scadenza del 30 novembre 2020.
PRIMA CONDIZIONE: CALO DI FATTURATO
Ebbene, tutti i soggetti “ISA” dovranno per prima cosa verificare il fatturato: se nel primo semestre 2020 hanno avuto un calo di fatturato rispetto al primo semestre 2019 di almeno il 33%, allora possono fermarsi qui: hanno diritto al differimento e potranno pagare gli acconti entro il 30 aprile 2021. Tutto ciò era previsto dal “Decreto Agosto”.
Se tali soggetti non hanno avuto questo calo di fatturato di almeno il 33%, grazie al “Decreto Ristori-bis” hanno qualche altra possibilità di differimento.
ZONE CROMATICHE
Sappiamo tutti che l’Italia è stata divisa in “zone” di diverso colore, a seconda del rischio epidemiologico e della gravità degli scenari. Ebbene, ciò influisce sulla possibilità di non pagare gli acconti, per i “soggetti ISA” che non hanno avuto il calo di fatturato, in quanto:
- coloro che risiedono in zona gialla, dovranno arrendersi: senza calo di fatturato, non c’è speranza di differimento e dovranno pagare gli acconti entro il 30 novembre e ciò vale per tutte le tipologie di attività;
- coloro che risiedono in zona arancione (tra cui la Sicilia, al momento in cui stiamo scrivendo), se svolgono attività di ristorazione potranno differire al 30 aprile 2021 anche senza calo di fatturato (chi non svolge attività di ristorazione, deve pagare entro il 30 novembre);
- coloro che risiedono in zona rossa, potranno differire al 30 aprile 2021 solo se svolgono una attività che è stata sospesa o limitata, dovendo quindi verificare gli allegati al decreto Ristori-bis.
Sembra effettivamente un vero labirinto.
IN PRATICA
Stiamo già contattando i nostri clienti per il versamento degli acconti. Coloro che non hanno diritto alla proroga saranno contattati con priorità, mentre agli altri verrà comunque ricordato l’importo dell’acconto e potranno decidere comunque se versarlo o meno.
Siamo a disposizione di chiunque per eventuali chiarimenti o calcoli.