Sulla base di quanto stabilito dal recente “decreto fiscale” (che ha preceduto la Legge di Bilancio 2022), diventa più difficile utilizzare le prestazioni di lavoro autonomo occasionale.
Queste prestazioni, si ricorda, sono quelle che non hanno carattere di abitualità (e quindi sono per l’appunto occasionali), si eseguono in maniera autonoma (con i propri mezzi e il proprio lavoro), non hanno alcun vincolo di subordinazione. Come noto, non è necessaria l’apertura di una partita iva per lo svolgimento di tali attività: basta semplicemente una ricevuta e l’effettuazione di una ritenuta d’acconto del 20% da parte del committente.
LA NOVITA’
Al fine di contrastare l’utilizzo elusivo di tali prestazioni, adesso l’avvio dell’attività di questi lavoratori è oggetto di preventiva comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio, da parte del committente, mediante SMS o posta elettronica, applicando le regole dell’art.15 comma 3 del D.Lgs.81/2015, norma che regola il lavoro intermittente.
In caso di mancata comunicazione è prevista una sanzione da euro 500 a euro 2.500, per ciascun lavoratore la cui comunicazione è stata omessa o inviata in ritardo.