Lo stralcio delle cartelle: la montagna ha partorito il topolino

Un’altra previsione del decreto sostegno (DL 41/2021) di cui si è tanto già discusso è lo stralcio delle cartelle di pagamento. In realtà si tratta di ben poca cosa, da qui il titolo dell’articolo: la montagna ha partorito il topolino o addirittura, come direbbe un illustre docente e maestro, un “brutto sorcio”. In attesa di eventuali novità che verranno in sede di conversione del decreto, ad oggi (12 aprile 2021) la situazione è questa: i debiti che verranno annullati sono quelli di importo residuo fino a 5.000 euro, risultanti da carichi affidati agli agenti della riscossione (in Sicilia a Riscossione Sicilia spa) dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.

Ora… se teniamo conto che molti di questi carichi sono già prescritti e per molti altri ci sarà probabilmente una situazione di difficile riscossione, in quanto si tratta di crediti verso soggetti falliti, deceduti, nullatenenti e via dicendo (d’altronde, se in 10 anni non si è riscosso nulla, evidentemente non c’è molto ancora da ben sperare), si capisce agevolmente che non si tratta di chissà quale grosso regalo ai contribuenti.

Non solo: la misura non vale per tutti, ma solo per chi ha conseguito nel periodo d’imposta 2019 (sì, proprio il 2019 che tutto sommato non è neppure stato intaccato dalla crisi causata dal noto virus) un reddito non superiore a 30.000 euro. L’ambito di applicazione pertanto è veramente ristretto.

Va solamente aggiunto che quando ci si riferisce ai 5.000 euro, si tiene conto dell’importo comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni; si tiene anche conto del debito residuo, per cui se Tizio ha un carico di 6.000 euro di cui aveva pagato nel frattempo 2.000 euro, gli saranno abbuonati i 4.000 euro residui; se Sempronio aveva lo stesso carico, ma aveva pagato solo 500 euro, dovrà continuare a pagare i restanti 5.500.

Attenzione anche al fatto che una singola cartella può contenere più di un carico: non ci si deve riferire infatti al totale della cartella, bensì al singolo carico contenuto in essa.

Per capire come funzionerà all’atto pratico la cancellazione di questi debiti, bisogna attendere le disposizioni attuative che dovrebbero essere emanate prossimamente.

 

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