La legge di Bilancio per il 2020 ha rivoluzionato il settore delle detrazioni fiscali. Ai commi 679 e 680 dell’unico mega-articolo della legge 160/2019, ha esteso in maniera generalizzata l’obbligo dell’utilizzo di strumenti tracciabili di pagamento, quindi niente più possibilità di utilizzo di moneta contante; e così ricadono sotto la scure del legislatore anche le spese sanitarie (comprese quelle veterinarie), le spese funebri, le assicurazioni, le spese scolastiche e via dicendo.
Tutto ciò avviene ovviamente nel tentativo di contrastare l’evasione fiscale, rendendo più difficile gli imbrogli da parte dei contribuenti che vogliono utilizzare detrazioni fasulle. Ma è una mossa corretta o ciò complica oltremodo la vita dei cittadini? Effettivamente c’è da dire che chi vuole ingannare l’erario può farlo sempre: basta proporre un piccolo sconto sostitutivo della detrazione o addirittura retrocedere l’importo incassato tramite strumenti tracciabili. Forse l’evasione andrebbe contrastata con l’incremento dei controlli da parte degli enti preposti, rinforzando il personale dell’Agenzia delle Entrate piuttosto che ridurlo al lumicino; e magari indirizzando tali controlli verso le evasioni vere, piuttosto che recuperando tramite contestazioni sballate a contribuenti più o meno onesti.
La norma non vieta il pagamento in contanti di queste prestazioni: semplicemente ne esclude (in questo caso) la detraibilità, rendendole pertanto inutili dal punto di vista fiscale. C’è fortunatamente qualche eccezione: si possono detrarre, anche in caso di pagamento in contanti, le spese per medicinali e dispositivi medici (sostanzialmente gli scontrini della farmacia) e per prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche (quindi ad esempio le ricevute delle ASL), nonché le strutture private accreditate, come le cliniche private convenzionate con il servizio sanitario nazionale.
Dal punto di vista pratico, tenuto conto che non basterà più il documento comprovante la spesa, bisogna allegare a questo anche la prova del pagamento con strumento tracciabile (copia dell’assegno, contabile bancaria del bonifico, ricevuta della transazione avvenuta con carta di credito). Ovviamente è opportuno conservare tutto subito, al fine di evitare defatiganti ricerche all’ultimo momento.