La Corte di Giustizia UE, con una sentenza dello scorso aprile 2021, ha ribadito che le sanzioni tributarie non possono essere applicate in modo automatico, ma bisogna assicurarsi che non si ecceda il necessario per conseguire gli obiettivi dell’esatta riscossione dell’IVA e contrastare l’evasione fiscale.
E’ l’applicazione del cosiddetto “principio di proporzionalità” che la nostra Agenzia delle Entrate in sostanza sconosce, visto che non ne fa certo uso negli avvisi di accertamento che emana, anche se il nostro ordinamento comunque lo prevede, seppure in maniera parziale, all’interno del D.Lgs.472/1997 che regola l’applicazione delle sanzioni tributarie.
Per la corte UE, gli stati membri sono liberi di stabilire le sanzioni da applicare, ma devono fare in modo che non siano manifestamente sproporzionate, avendo cura di esaminare anche la condotta del contribuente e le circostanze della violazione.
SEMPRE CON VOI
Nei nostri ricorsi, quando possibile, cerchiamo sempre di far valere questo principio, estendendolo anche alle sanzioni riguardanti tutte le altre imposte.
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