L’inerenza dei costi dell’impresa è sempre stata oggetto di dibattito in sede giurisprudenziale. Normalmente, il principio di inerenza stabilisce che la condizione per poter dedurre un costo deve essere un collegamento (una inerenza, appunto) all’attività d’impresa, deve esistere una correlazione tra detto costo e la gestione dell’impresa, la quale poi determina (o dovrebbe determinare) un risultato positivo.
Nel caso in questione, una società di torrefazione aveva dedotto delle quote di ammortamento di prodotti che aveva concesso in comodato ai clienti, cioè lavatazzine e produttori di ghiaccio. L’Agenzia delle Entrate ha ritenuto questi prodotti non inerenti e quindi aveva ripreso a tassazione le quote di ammortamento.
I giudici della Commissione Tributaria Provinciale di Ferrara hanno annullato l’accertamento dell’Ufficio, ritenendo correttamente che l’inerenza va valutata tenendo conto di quanto il costo può essere coerente con’attività commerciale, anche se non ha dato una utilità “diretta”. Peraltro in questo caso l’attività di marketing era ben chiara, in quanto era stabilito da contratto che questi prodotti dovevano essere utilizzati esclusivamente con il caffè della torrefazione in questione.
Capita spesso che gli accertatori sorvolino sulla valutazione di una relazione tra spesa e attività imprenditoriale, andando a giustificare magari un grosso accertamento sfruttando una presunzione di “antieconomicità” dell’attività d’impresa. Per fortuna davanti ai giudici cadono molti di questi accertamenti a dir poco esagerati.
Avete una verifica in corso? Avete ricevuto un accertamento? Avete bisogno di un consiglio? Contattateci.
rifintgt2004p368