Come il detto siculo: “Cònzala comu voi, sempri cucuzza è“, l’imposta sugli immobili cambia ancora una volta nome per presentarsi come “NUOVA IMU 2020“. Nella sostanza, si tratta sempre di una imposta patrimoniale applicata al possesso di immobili sulla base delle rendite catastali e di una serie di coefficienti.
Per il 1992 fu l’ISI (imposta straordinaria sugli immobili), mentre dal 1993 arrivò l’ICI (imposta comunale sugli immobili). L’IMU (imposta municipale unica) fu istituita invece con DL 201/2011, ma dal 2014 è stata integrata nella IUC (imposta unica comunale). Per arrivare ai giorni nostri , l’ultima legge di bilancio ha eliminato la IUC e ha fuso in matrimonio l’IMU e la TASI, crando la NUOVA IMU che è quella che ci apprestiamo a pagare. Il prossimo 16 giugno infatti scade il termine per l’acconto del 2020, anche se ovviamente nessun comune ha ancora deliberato le nuove aliquote, per cui si utilizzeranno le aliquote previste lo scorso anno, in via provvisoria. In particolare:
- nel caso in cui non vi fossero state variazioni di immobili in un determinato comune, l’importo da pagare sarà il 50% della somma di IMU+TASI versata nel 2019 (o che avrebbe dovuto essere versata);
- se nel comune ci sono state delle variazioni, si applicherà il calcolo “puntuale” tenendo conto di tali variazioni, con le sole aliquote IMU del 2019.
A dicembre si verserà poi il saldo dopo aver fatto i calcoli con le aliquote deliberate dai vari comuni.
INFO-OPERATIVE
Dall’8 giugno inizieremo il calcolo e la distribuzione degli F24 ai nostri clienti. Coloro che non ci avessero ancora comunicato eventuali variazioni recenti di immobili, sono invitati a farlo nel più breve tempo possibile, onde evitare pagamenti errati dell’imposta.