E’ iniziato il lavoro sui dichiarativi 2022 e la prima chiamata è per la dichiarazione IVA 2022. Da tale dichiarazione può emergere un risultato di credito oppure di debito. Come gestire queste situazioni?
IVA A DEBITO
Nel caso in cui il risultato fosse di iva a debito, ci sono diverse alternative che andiamo a vedere di seguito:
- pagamento il 16 marzo in unica soluzione;
- pagamento in forma rateale a partire dal 16 marzo, con le rate successive entro il 16 di ogni mese (con interessi mensili dello 0,33%); il numero di rate si può scegliere tra 2 e 9;
- pagamento entro il 30 giugno in unica soluzione, con maggiorazione dello 0,40% per ogni mese in più da marzo a giugno;
- pagamento in forma rateale a partire dal 30 giugno (maggiorazione 0,40% per ogni mese in più da marzo a giugno), con le rate successive entro il 16 di ogni mese successivo; il numero di rate in questo caso si può scegliere tra 2 e 6, con interessi mensili dello 0,33%;
- pagamento entro il 30 luglio in unica soluzione, con maggiorazione dello 0,40% per ogni mese in più da marzo a luglio;
- pagamento in forma rateale a partire dal 30 luglio (maggiorazione 0,40% per ogni mese in più da marzo a luglio), con le rate successive entro il 16 di ogni mese successivo; il numero di rate in questo caso si può scegliere tra 2 e 5, con interessi mensili dello 0,33%.
In sostanza, si può decidere di pagare tutto subito il 16 marzo oppure iniziare a pagare a rate dal 16 marzo, potendo sfruttare un periodo di ben nove mesi; altrimenti, si può posticipare il pagamento in sostanza al periodo dei pagamenti delle imposte sui redditi (giugno o luglio), pagando in pratica l’IVA insieme alle imposte sui redditi (sia in unica soluzione, sia sempre a rate). Ovviamente in quel caso i pagamenti potrebbero essere più pesanti perché si andrebbero a cumulare l’IVA e le eventuli imposte.
Bisogna anche tener conto che posticipare il pagamento al periodo delle dichiarazioni dei redditi (giugno o luglio) potrebbe essere conveniente nel caso in cui dalle dichiarazioni dei redditi dovessero emergere dei crediti che si potrebbero utilizzare in compensazione per pagare il saldo dell’IVA annuale.
IVA A CREDITO
Il credito IVA può essere utilizzato in compensazione con diverse regole. In particolare, l’importo fino a 5.000 euro può essere subito utilizzato in compensazione in maniera del tutto libera. Nel caso in cui l’importo fosse superiore a 5.000 euro, la parte eccedente richiede:
- la presentazione della dichiarazione IVA (la scadenza naturale è prevista per il 2 maggio, ma nel caso in cui si volesse utilizzare il credito superiore a 5.000 euro, andrebbe presentata prima, per permettere lo “sblocco” del credito);
- l’apposizione del visto di conformità.
Con il rispetto di queste due condizioni, il credito può essere utilizzato in compensazione dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione IVA.
REGIME PREMIALE ISA
C’è però una piccola eccezione a quanto scritto in merito alla compensazione del credito: i soggetti che hanno avuto per il 2020 (quindi con le dichiarazioni dei redditi del 2021) un punteggio ISA alto, possono usufruire di una soglia più alta per evitare l’apposizione del visto di conformità. Stiamo parlando dei soggetti che hanno avuto:
- voto di almeno 8 per il periodo d’imposta 2020;
- media di almeno 8,5 tra il voto del 2020 e quello del 2019.
In questo caso, per compensare un credito superiore a 5.000 euro occorrerà sempre presentare la dichiarazione IVA, ma per crediti fino a 50.000 euro non sarà necessario apporre il visto di conformità.
Va infine detto che c’è sempre l’alternativa della richiesta del rimborso del credito IVA, a determinate condizioni (ma sicuramente ciò non permette di “monetizzare” il credito in tempi brevi).
SEMPRE CON VOI
Restiamo a disposizione per eventuali maggiori delucidazioni.