Come era prevedibile, il covid-19 porterà degli effetti anche ai fini degli indicatori sintetici di affidabilità (l’evoluzione degli studi di settore) che da un paio d’anni elargiscono un voto sulla base della affidabilità fiscale di ogni attività.
In particolare, saranno previste 3 nuove cause di esclusione dagli ISA per le prossime dichiarazioni (e quindi per il periodo d’imposta 2020): saranno infatti esclusi innanzi tutto coloro che hanno subìto una diminuzione di ricavi/compensi per almeno il 33%, considerando il totale del 2020 rispetto al totale del 2019; poi saranno esclusi coloro che hanno aperto la partita iva nel 2019 (coloro che l’anno aperta nel 2020 sono comunque esclusi in quanto il 2020 sarebbe il primo anno di attività); infine, a prescindere dal calo di fatturato, saranno esclusi coloro che svolgono una delle attività che sono state più tartassate dalla pandemia, quali ristoratori, palestre e via dicendo (il tutto avverrà tramite un elenco di codici ATECO).
Insomma, si può prevedere che buona parte dei soggetti non dovranno considerare il risultato degli ISA, anche se (esclusivamente a fini statistici) saranno comunque tenuti alla compilazione del modello in dichiarazione dei redditi. Non è escluso peraltro che nelle prossime settimane verranno stabilite ulteriori cause di esclusione.
A parte quanto già scritto, bisogna evidenziare che stanno per essere predisposti una serie di “correttivi Covid” che varieranno la funzione di stima dei modelli ISA, per tenere conto della crisi economica causata dalla pandemia e che tenderanno pertanto ad alzare il voto, a parità di variabili.